Asso Birra: Annual Report 2023
L’aumento dei costi, delle accise e l’inflazione generano volumi in contrazione di oltre il 5%: questo il 2023 della birra in Italia
E’ stato presentato il report che ogni anno fotografa lo stato dell’arte del comparto birra e fornisce tutti i dati relativi alla filiera nella conferenza stampa di AssoBirra – associazione che riunisce le maggiori aziende che producono e commercializzano birra e malto in Italia La location decisamente piacevole: l’Hotel de Russie, in centro a Roma, alla presenza del Presidente di Asso Birra, Alfredo Pratolongo e del vice, con delega alla Transizione Ecologica e Sostenibilità, Federico Sannella.
Il Presidente Pratolongo ha affermato che: “Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per il settore birrario Dopo un decennio di crescita, la crisi innescata dalla contingenza pandemica e la ripresa nel 2022, i consumi si sono ridotti quest’anno di quasi sei punti percentuali. Per il futuro, rimango positivo perché la birra in Italia è ormai diventata una bevanda da pasto, identificata con la convivialità informale, apprezzata per le sue caratteristiche di leggerezza, versatilità, naturalezza e basso contenuto alcolemico, oppure analcolica: la capacità di innovare degli imprenditori, sia a livello di prodotto che nelle strategie di sostenibilità, ci permette di rispondere alle esigenze dei consumatori, attuali e prospettiche, e di fare leva su alcuni macro-trend del mercato italiano: localismo, salubrità e leggerezza, che consentono di far apprezzare ai consumatori la grande varietà e qualità dell’offerta brassicola in Italia”.
In effetti, il settore brassicolo ricopre un ruolo centrale nell’economia italiana e idoneo per creare valore, indotto economico e posti di lavoro, il comparto occupa oltre 100 mila operatori in oltre 1.000 aziende (1.012 realtà del settore tra birrifici, microbirrifici e malterie), crea un valore condiviso di 10,2 miliardi di euro (equivalente allo 0,54% del PIL) e, soprattutto – unica fra le bevande da pasto – versa all’Erario oltre 700 milioni in accise annue che si sommano alla contribuzione fiscale ordinaria.
La spinta inflattiva con la relativa diminuzione del potere d’acquisto degli italiani, l’aumento dei costi delle materie prime e delle accise. Tutti questi fattori hanno fatto sì che, nel 2023, si sia registrata una flessione di produzione (-5,02%), di consumi (-5,85%), dell’export (-5,36%) e dell’import (-7,5%) di birra, chiari segnali di un settore che ha sofferto lungo tutto l’asse della filiera produttiva, agricola e della distribuzione fino ai punti di consumo e vendita. Ma nei primi mesi del 2024 il trend di decrescita sembrerebbe essersi fermato.
Il sostegno richiesto da AssoBirra è, in primis, un percorso di riduzione strutturale delle accise a cui la birra è soggetta, per poter confermare gli investimenti, e così stimolare la ripresa del mercato, generando ricchezza per il nostro Paese. L’obiettivo è ottenere una politica fiscale più equa, che possa consentire agli attori del settore di fare innovazione, proseguire i piani di sostenibilità e l’utilizzo di tecnologie avanzate, essenziali per la crescita organica, sostenibile e di lungo periodo del comparto birrario. Pertanto, è cruciale affrontare questa problematica evidenziando come le accise influiscano negativamente sia sulla capacità di investimento delle aziende che sulla competitività del settore.
A questo punto, il Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha dichiarato che: “Quello della birra è un comparto che sta investendo molto in innovazione del prodotto e che oggi affianca sempre più, e completa, l’offerta delle bevande che già realizziamo nel nostro Paese. A tal riguardo, penso sia importante ricordare quello che abbiamo fatto per le produzioni italiane, e ormai la birra è una di queste, con la legge quadro sul Made in Italy che sta dispiegando i suoi effetti sul tessuto artigianale e industriale. Anche il settore brassicolo potrà rafforzarsi e innovarsi ulteriormente beneficiando del piano transizione 5.0 che coniuga per la prima volta in Europa transizione digitale, energetica e ambientale, con oltre 13 miliardi di crediti fiscali utilizzabili dalle imprese nel biennio 2023-24. Sarà importante poi sviluppare le competenze idonee: a tal fine, il provvedimento prevede che il 10% delle risorse possono essere utilizzate per la formazione del personale. Sarà il piano più avanzato in Europa per rendere più competitive le imprese italiane”.
Federico Sannella, Vicepresidente Asso Birra ha aggiunto: “Il processo di transizione ecologica attiene anche al primario, a quel settore agricolo che da tempo si impegna nell’ambito della ricerca nel campo delle materie prime e di un più sostenibile uso del territorio. Innovazione tecnologica e sviluppo, tuttavia, si nutrono soprattutto di investimenti economici, ed è qui che il ruolo del comparto di trasformazione è strategico. Se vogliamo che il segmento divenga strategico per l’alimentare italiano, se puntiamo a una crescita concreta e misurabile occorre investire su una serie di elementi: sui marchi, sulla sostenibilità degli impianti, sull’efficienza, sulla produttività, sulla ricerca e l’impiego di competenze altamente qualificate e, infine, sui talenti ad alto valore aggiunto, da trattenere e valorizzare”.
Alla fine della presentazione dell’annual report 2023, un piacevole break con deliziosi sfizi dalla cucina dell’Hotel de Russie in abbinamento a una serie di birre, italiane, con bassa gradazione alcolica, esclusa la birra Moretti Rossa da 8%.
Per ulteriori informazioni:
Per la versione integrale dell’Annual Report 2023 di AssoBirra download al seguente link:
https://www.assobirra.it/wp-content/uploads/2024/06/AnnualReport-2023.pdf