Baladin: ha preso il via la “beer revolution” con la campagna di equity crowdfunding
Oltre 800 persone hanno già scelto di investire nel progetto di crescita della realtà leader della birra artigianale in Italia
Baladin punta a raccogliere fino a un massimo di 5 milioni di euro, per raggiungere 50 milioni di euro di ricavi nel 2028, creare un ciclo dell’acqua circolare attraverso la costruzione di un pozzo e avviare il primo birrificio condiviso d’Italia.
Ha preso il via il 15 febbraio, sulla piattaforma Mamacrowd, la fase di pre-lancio (“coming soon”) della campagna di equity crowdfunding denominata “Beer Revolution” di Baladin e martedì 5 marzo, ha preso il via la campagna di equity crowdfunding, un avvio contrassegnato da uno straordinario successo che in meno di 24 ore ha superato i 2,5 milioni di euro di raccolta da parte di oltre 800 investitori che hanno scelto di sposare il percorso di crescita della società fondata da Teo Musso nel 1986
La storia infatti, inizia proprio nel 1986 a Piozzo, in Piemonte, dove Teo Musso, spinto dalla sua passione per la birra, decise di aprire un piccolo pub, “Le Baladin”, e offrire birre provenienti da tutto il mondo. Dieci anni dopo, nel 1996, Musso trasformò il suo pub in un brewpub per la produzione e vendita diretta al fine di creare birre uniche nei profumi e nei sapori e dando inizio, di fatto, al concetto di birra artigianale per cui il Birrificio Agricolo Baladin, negli anni, è diventato un punto di riferimento per l’intero settore. Inoltre, Baladin è stata la prima realtà a produrre una birra 100% italiana, creando una filiera agricola nazionale integrata, che parte dalla coltivazione delle materie prime (oltre il 90% degli ingredienti viene autoprodotto), continua all’interno degli stabilimenti produttivi e termina con una catena distributiva di proprietà. Il birrificio, da sempre attento al mantenimento di alti standard qualitativi e di sostenibilità ambientale, si è inoltre distinto per aver approcciato per primo il mondo della ristorazione, promuovendo la birra come bevanda gastronomica da riscoprire attraverso abbinamenti ricercati con il cibo.
Con il crowdfunding, Baladin mira a raggiungere tre risultati: un ambizioso piano di sviluppo al 2028 che prevede una crescita significativa del fatturato, la creazione di un ciclo dell’acqua sostenibile attraverso la costruzione di un pozzo e l’avvio di Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia.
Per il primo punto, premesso che il mercato delle birre artigianali presenta importanti opportunità di crescita e di consolidamento rispetto al mercato mondiale della birra, stimato nel 2022 in 660 miliardi di dollari (dati: iMARC, Assobirra, Eurostat), con un CAGR (tasso di rendimento di un investimento) previsto al 2028 del 2%, le previsioni parlano di un CAGR al 2027 delle birre artigianali pari a circa il 15% a livello mondiale e del 6% a livello europeo. In questo contesto Baladin investirà nello sviluppo del fatturato e del valore del brand, con l’obiettivo di mantenere l’indipendenza e di raggiungere una produzione nello stabilimento di Piozzo di 50.000 ettolitri/anno di birra artigianale. Questa crescita passerà attraverso alcune direttrici prioritarie, tra cui lo sviluppo della strategia di Marketing e Comunicazione, interventi sui canali di vendita omnichannel in Italia e il potenziamento sui mercati internazionali. Previsto, a supporto di queste attività, l’ingresso di nuove competenze e professionalità in tutti i comparti aziendali e un rafforzamento della struttura manageriale.
Il secondo punto ha per obiettivo – attraverso il Baladin Green Project – è quello di rendere autonomo il birrificio nel reperimento dell’acqua attraverso la costruzione di un pozzo, adiacente lo stabilimento di Piozzo, che consenta di utilizzare la risorsa idrica per la produzione di birra e la pulizia degli impianti. Questo consentirà di creare un “ciclo dell’acqua circolare” che garantirà sicurezza nella continuità di produzione anche in caso di crisi idrica e di ridurre l’impatto del consumo idrico sul territorio. Il pozzo consentirà di prelevare l’acqua a 300 metri di profondità da una riserva sotterranea inutilizzata. Le acque di scarto saranno depurate biologicamente e riutilizzate per irrigare i campi attorno al birrificio.
Infine, il birrificio recentemente acquisito a Bernareggio in Lombardia nel 2022 sarà la sede di Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia, con produzione gestita dal team Baladin che assicurerà alti standard qualitativi, disponibilità del prodotto e una rete vendita dedicata, altamente qualificata. Il progetto, al via dalla seconda metà del 2024, coinvolgerà 5 birrifici artigianali italiani (Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell’Altavia in Liguria) creando 6 birre da offrire, esclusivamente in fusto, alla rete commerciale dei grossisti che operano nel mercato Horeca, rispondendo così all’alta domanda del mercato delle birre in fusto che oggi non viene sfruttato appieno dai produttori di birra artigianale. Nel 2028 l’obiettivo sarà la produzione di 50.000 ettolitri/anno che si sommeranno a quelli prodotti nello stabilimento di Piozzo.
Complessivamente, il birrificio ha l’obiettivo di raggiungere nel 2028 ricavi per 50 milioni di euro, con un CAGR del 22% circa, un’EBITDA del 25% e una produzione di 100.000 ettolitri/anno tra i 2 siti produttivi di Piozzo e Bernareggio. Il progetto di equity crowdfunding consentirà a Baladin di mantenere la propria indipendenza e di confermare la propria vocazione di produttore di birra artigianale.
Teo Musso, fondatore e CEO del Birrificio Agricolo Baladin, ha affermato che “Abbiamo scelto di aprire il capitale dell’azienda per crescere insieme alla nostra community e condividere il percorso che abbiamo immaginato. Il coinvolgimento di coloro che amiamo definire i baladiniani, che insieme a noi condividono valori identitari e filosofia del birrificio, rappresenta, infatti, uno dei pilastri dell’azienda. Non cerchiamo solo soci, ma veri e propri ambasciatori pronti a disegnare insieme a noi il Birrificio Baladin di domani”.
Isaac Musso, Crowdfunding Manager & Investor Relation del Birrificio Agricolo Baladin ha concluso che “Questa campagna di crowdfunding è una grande opportunità per Baladin in quanto ci consentirà di compiere un significativo salto dimensionale e di sviluppare ulteriormente alcuni valori fondanti della nostra realtà. L’apertura del capitale rappresenta, inoltre, un primo importante approccio ai mercati finanziari“.
Ricordando che in meno di 24 ore, Baladin ha superato i 2,5 milioni di euro di raccolta da parte di oltre 800 investitori che hanno scelto di sposare il percorso di crescita della società, ricordiamo che l’ordine minimo è di € 250,00, avvisando che il coinvolgimento è stato tale da mandare in down il sito di Mamacrowd per circa 3 ore ma che conferma il forte interesse manifestato dalle oltre 3.000 iscrizioni nella fase pre-lancio della campagna.
Teo Musso ha commentato così questo exploit: “La risposta alla campagna “Beer Revolution” sta andando oltre le più rosee aspettative. Il nostro principale obiettivo era quello di aprire il capitale dell’azienda a quante più persone possibile per crescere insieme alla nostra community e condividere il percorso di crescita che abbiamo immaginato. Non cercavamo un singolo investitore ma una molteplicità di compagni di viaggio che condividessero con noi valori identitari e filosofia del birrificio. Avere a bordo, dopo poche ore, già 800 investitori è motivo di grande soddisfazione e ci conferma che la strada intrapresa è quella corretta. I Baladiniani non potevano farmi un regalo più grande per i miei 60 anni”.
Per maggiori informazioni sul progetto di Equity Crowdfunding: