Gàjole il nuovo a Matelica

Fondata nel 2021, Gàjole presenta il suo primo Verdicchio di Matelica, scegliendo un’espressione estremamente legata al territorio

È una nuova realtà, fondata nel 2021 dal giovane Nicolò Zagaglia (nella foto di apertura). Perito agrario, laureato in enologia, sommelier, Nicolò decide di fare un esperienza in Nuova Zelanda come cantiniere nella famoso zona di Marlborough. Potrebbe facilmente restare ma decide di tornare a casa per fare il suo vino. Un ettaro e mezzo nella Doc Verdicchio di Matelica, tanto entusiasmo e competenza per arrivare a un risultato molto interessante. Avevamo ricevuto i campioni durante l’estate 2022 e ne avevamo assaggiato una bottiglia. Abbiamo voluto aspettare un nuovo assaggio in pieno inverno per lasciare al vino la possibilità di esprimersi, essendo figlio di un clima continentale dal profilo montano. Il secondo assaggio è stato molto convincente, presentandoci un vino di eccellente espressività, con tanto futuro.

È figlio di un vigneto esposto a sud/est, a quattrocento-quattrocentocinquanta metri di altitudine. Alla vendemmia, a inizio ottobre 2021, è seguita la fermentazione spontanea a temperatura controllata e poi la maturazione in cemento e botti rovere e di acacia. E poi, ha un prezzo veramente competitivo.
Il prossimo futuro prevede la realizzazione di una Riserva e di un vino da dessert, entrambi in fase di studio attualmente.

m verdicchio di matelica gàiole

M 2021
Verdicchio di Matelica Doc

13,5% vol – € 13,50
Bottiglie prodotte: 6.500
Coinvolgente e di bella profondità, in bocca è goloso e molto dinamico, e si allunga minerale confermando ancora i sentori primari. Ottimo con spaghettoni alla crema di pecorino, pomodorini caramellati e guanciale.
Giallo paglierino con nuance dorate, è invitante nella sua ampia eleganza che fonde profumi fioriti di acacia, camomilla, tiglio, fiore di mandorlo con minerali di selce, calcare e scisto. Si aggiungono rapidamente note di mandorla secca, insieme ad aromi di cedro, mela Granny Smith, susina, mango, nespola e pesca mentre si avvertono toni vegetali di melissa e salvia dai risvolti balsamici di menta. Si addolcisce su cenni di pasta di mandorle con nuance di gianduia e tocchi di torta margherita al profumo di limone, con cenni di miele di acacia. In bocca mostra subito la sua verve dinamica e vitale, legata a una freschezza succosa netta, sostenuta da una sapidità lunga, integrate da struttura adeguata e morbidezza avvolgente, con una progressione sulla scia acido-salina che allunga il sorso, invitando a un nuovo assaggio. Appena in bocca si allarga sulla dolcezze di frutto, netta qui la pesca, con cenni in sciroppo, e della mandorla dolce, espressa anche in pasticceria, con spunti melliti; evolve su toni agrumati e mineralità nette, ricche di timbri di salgemma, che non nascondono il piglio floreale.