Libri da “mangiare”

Sono usciti, uno qualche tempo fa e l’altro più recentemente, due libri che riguardano la gastronomia e sono, nello stesso tempo ricerca, scoperta e riscoperta di tradizioni, di usi, di storia.
Innanzi tutto parliamo dell’autrice: Manuela De Leonardis, storico e critico d’arte, curatore indipendente. Scrive di arti visive su Il Manifesto/Alias, Exibart, art a part of cult(ure). ). Con Postcart ha pubblicato A tu per tu con i grandi fotografi – Vol. I (2011), A tu per tu con i grandi fotografi e videoartisti – Vol. II (2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia – Vol. III (2013). E’ particolarmente interessata al rapporto art&food che ha esplorato in questi libri ed anche nel reportage Ginger House. Un racconto fotografico (fotografie, testi e ricette gastronomiche), realizzato in Kerala (India del Sud) che è stato esposto nel 2011 alla Libreria Odradek di Roma e nel 2014, presentato in occasione del festival letterario “il Viaggialibro: La rotta delle spezie”, all’Auditorium S. Maria Laurentia di Bevagna (Perugia). Ma veniamo ai libri.
Il primo è Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente (Postcart 2013) che è anche un progetto a sostegno di Bait al Karama Women Center prima Scuola di Cucina Palestinese e primo convivio Slow Food a Nablus (Palestina). Infatti tutti i proventi di questa pubblicazione sono devoluti a Bait.
Cake è la cucina come esperienza sensoriale a tutto tondo: ricerca estetica, dialogo fra culture diverse ed anche piacere del palato. Un progetto in cui un oggetto trovato, cioè un ricettario di una donna anonima (acquistato in un “charity shop” di Londra) che ha scritto in arabo e francese le ricette di dolci che portano il nome di donne, amiche e parenti, è la base per un confronto della cultura del dessert tra mondo arabo e occidente, ma anche il punto di partenza per un discorso che coinvolge diciotto artisti internazionali che, basandosi sull’idea dell’ libro o su una specifica ricetta, ne traggono ispirazione per opere di vario genere tra cui la fotografia la fa da padrona.
Tra questi artisti fa piacere ricordare Jack Sal (artista americano di cultura ebraica) e Reiko Hiramatsu (fotografa giapponese e collaboratrice di Cucina & Vini), di cui mostriamo le opere. Inoltre, è presente un mio piccolissimo contributo sulla gastronomia del Medio-Oriente.
Il secondo libro è Taccuino sannita. Ricette molisane degli anni venti (ali&no 2015) presentato lo scorso maggio a Perugia con il contributo dello chef Vittorio Sallustio, Presidente Unione Cuochi Molise, e con le opere dell’artista Jack Sal. Il volume si può concepire come un prodotto pervaso da storia, arte, cibo e ricordi familiari. Infatti questo è un notevole ricettario suddiviso per pietanze salate e dolci, appartenuto alla bisnonna dell’autrice e gelosamente custodito dalle donne della sua famiglia. Il tutto accompagnato da un glossario per spiegare e comprendere termini, cotture e metodi provenienti dalla tradizione popolare molisana degli anni venti.
Il Molise è una piccola regione del sud Italia che fino al 1963 era associata amministrativamente all’Abruzzo, ma che dal punto di vista enogastronomico ha sempre vissuto di vita propria con storia e tradizioni specifiche, ed anche se subisce l’influenza delle regioni vicine, è ricca di tipicità con ricette e preparazioni esclusive. D’altronde il clima è mite e per questo ha una eccezionale ricchezza di prodotti ortofrutticoli, ma non sono da meno i formaggi o i salumi (uniti anche alla frutta) od ancora i pani, le preparazioni di carne od anche di pesce. Ed anche la semplice mollica di pane elaborata in gustose ricette. Non dimentico certo i dolci tipici come ad esempio i caragnoli, i bocconotti o i mostaccioli. Ed anche quelle preparazioni in cui si riflette l’influenza delle gastronomie delle regioni vicine, sono alla fine frutto di elaborazioni e trasformazioni proprie.
Il libro, la cui parte storica è curata da Vittorio Sallusti, Presidente Unione Cuochi Molise, è impreziosito da alcune opere realizzate in esclusiva da Jack Sal, artista minimalista concettuale di fama internazionale e di cui mostriamo un’opera e la sua fase di realizzazione.
Antonio Marcianò