Ristoranti etnici. Eccone 10 da provare a Roma
La Capitale offre la possibilità di fare il giro del mondo attraverso tanti ristoranti etnici di eccellente qualità

Uno dei modi migliori per conoscere paesi lontani è ovviamente acquistare un biglietto aereo, prendere un volo e raggiungerli. Certamente, una volta raggiunta la destinazione, oltre alle meraviglie artistiche è importante conoscerne anche la tradizione gastronomica perchè molto di una cultura diversa dalla nostra si scopre assaggiandone i piatti. Ma certo, non è mica sempre facile (ed economico!) organizzare un viaggio all’altro capo del mondo, in alternativa si può viaggiare restando nella propria città ma sedendo nelle tavole dei tanti e buoni ristoranti etnici che negli anni hanno aperto. Eccone 10 che vi consigliamo di provare a Roma.
Krishna 13 Cucina indiana – Via Foscolo 13 (Esquilino)

L’Esquilino è da sempre il quartiere più multietnico di Roma. Tante attività gestite da cinesi, ma spesso romanissimi di seconda generazione! Per rendersi conto di quanto sia internazionale, potrebbe essere sufficiente fare un giro nel bel mercato rionale dove da anni convivono banchi di frutta, verdura, carne, pesce e spezie gestiti da romani ma anche da indiani, marocchini, rumeni, turchi… Un bellissimo esempio di melting pot. Ma parlando di ristoranti etnici qua se ne trovano diversi e di buona qualità, tra questi segnaliamo Krishna 13 a due passi da Piazza Dante. Non grandissimo, raccoglie una 50na di coperti quindi è bene prenotare sempre; il menu ampio e generoso permette di scegliere tra diverse portate. Vi consigliamo le loro carni cotte nel tandoori, ma anche i samosa (sia quelli vegetariani che di carne) e ancora il riso biriani con verdure, ma anche il purè di melanzane. E poi il loro naan, il tipico pane indiano, che trovate al naturale ma anche con le patate, il formaggio e l’aglio. Da bere uno dei loro lassi specialmente se fuori fa caldo. Costo a persona: 35 euro.
Hot Pot Cucina Cinese – Via di San Vito 15/16 (Esquilino)

Restiamo all’Esquilino (Spoiler, lo faremo anche per il prossimo ristorante e l’altro ancora!) perchè come anticipato, qui si fondono le cucine del resto del mondo a quella tipica romana. Ci sono tantissimi locali da provare almeno una volta e tra questi sicuramente includiamo Hot Pot, colorato e “caldo” in tutti i sensi. Ora spieghaimo perchè! Hot Pot è un “rituale” tipico della cucina del nord della Cina, consiste nel immergere – fino a cottura – carne, pesce, verdure, uova, spaghetti all’interno di diversi tipi di brodo caldo. I tavoli di questo ristorante hanno tutti una cavità centrale dove viene posizionata una ciotola in cui, il personale attento e preparato, versa i brodi. Ce ne sono di quattro tipi: quello classico ai funghi porcini, quello all’osso buco, quello vegetale e quello piccante il cui grado di piccantezza si può scegliere secondo i propri gusti. Vi consigliamo di scegliere questo posto se non volete la “solita” cucina cinese, certamente buona e gustosa, ma l’Hot Pot è senza dubbio divertente e insolito. Altro consiglio, andate in gruppo, 6/8 persone sarebbe perfetto così da provare diversi brodi e i tanti accompagnamenti. Costo a persona: 30/35 euro.
Raviloleria Esquilino – Via Principe Eugenio, 80 (Esquilino)

Penultima tappa tra Piazza Vittorio e dintorni è la Ravioleria Esquilino che, specialmente in questi giorni di caldo e belle giornate, può essere il pit stop “foodie” in cui acquistare ravioli e altro da mangiare all’aperto nel bel parco di piazza Vittorio. Questo locale nasce come street food e lavora principalmente con take away e delivery; il nome racconta chiaramente qual è il cuore della proposta gastronomica di questo posto: i ravioli cinesi. Ovviamente sono fatti tutti in casa – anzi, il laboratorio con cucina è su strada e in attesa che sia pronto il proprio ordine è interessante vedere come li realizzano – ci sono i classici con carne di maiale, manzo e verdure ma vale la pena provare anche loro PadThai e le loro crêpes. In verità quest’ultime per forma e consistenza ricordano più delle omelette, in ogni caso sono dei mega rotoloni di pasta sottilissima farciti con carne e verdure. Provatele ma fatelo se avete molta fame…! Curiosità: nel menu toverete diverse cose farcite con la porchetta, no non una porchetta cinese, proprio la nostra. Si tratta di quella molto buona di Lattanzi che qui usano anche per farcire i bao. Costo a persona: 20/25 euro.
Mamma Coreana – Via Carlo Cattaneo, 13 (Esquilino)

Ultimo indirizzo all’Esquilino, promesso! Ma non potevamo non insesirlo soprattutto perchè ha aperto da poco e vale sempre la pena segnalare recenti aperture in cui si mangia bene a prezzi peraltro onestissimi. Anche qui, il nome non nasconde affatto la tipologia di cucina offerta, infatti in questo piccolo ristorante si viene per mangiare una autentica cucina coreana. La formula è quella dell’all you can eat, ma non partite prevenuti perchè qui la scelta è tra una dozzina di piatti preparati tutti freschi ogni giorno e sistemati a mo’ di buffet. In accompagnamento c’è sempre il riso bianco e una zuppa di alghe. Ampia la scelta di portate vegetali (consigliamo le patate saltate con verdure e la loro cicoria), immancabile il kimchi che è una preparazione a base di verdure fermentate, tipica della Corea. Tre invece le portate di carne, pollo (molto gustose le alette glassate), ma anche manzo e maiale saltati con verdure. Costo a persona: 17 euro.
Aqla Street Food di Cucina Medio-Orientale – Via Andrea Busiri Vici, 13 (Monteverde)

Ci spostiamo da tutt’altra parte e andiamo a Monteverde dove da neanche un mese ha aperto un posto che, ne siamo certi, diventerà tra i più frequentati della città da tutti gli amanti della cucina medio-orientale. Si chiama Aqla, la formula è quella dello street food quindi take away e delivery, ma nel bel locale – pur non essendo grandissimo – ci sono dei tavolini dove potersi accomodare e consumare sul posto. Due delle tre socie che hanno aperto Aqla sono yemenite e nel menu ci sono diversi piatti della loro terra a partire dai Mutabbaq, dei fazzoletti di pasta farciti con carne e verdure croccanti e poi scottati sulla piastra. Vi consigliamo di provare assolutamente i loro falafel, buonissimi! Idem per l’hummus, anche nella versione con la carne, e lo zighinì che è adatto anche a chi non ama il piccante troppo “hot”. Buona parte del menu è composto dai panini, il pane è quello di Roscioli e le farciture golose e per nulla banali, incluse due scelte vegeteriane. Parlando di panini, se arrivate con una bella fame da placare scegliete quello con con pollo speziato, salsa all’aglio, cetriolini e patatine fritte. Costo a persona: 20/25 euro.
Akropolis Taverna Greca – Via di San Francesco a Ripa, 104 (Trastevere)

Se pensando a Trastevere vi vengono in mente tanti posti in cui mangiare la vera cucina romana, sappiate che non c’è solo carbonara, cacio e pepe! Infatti proprio nel quartiere più vivo (e caotico) della città c’è un bel ristorante che propone una eccellente cucina greca senza prestare il fianco a inutili adattamenti, spesso dettati da necessità “turistiche”. Si chiama Akropolis, una ventina di tavoli dentro e una dozzina nel piccolo spazio esterno, ma siamo pur sempre a Trastevere quindi prenotate perchè si riempie facilmente. Patiamo col dirvi che realizzano moltissime preparazioni in casa, inclusa la pita che è il tipico pane greco a mo’ di tasca da farcire. Provate assolutamente la loro Moussakà, una sorta di timballo fatto con carne trita, melanzane e abbondante besciamella. Aggiungete anche i dolmades, inoltini di foglie di vite farciti con riso e carne; come piatto principale vi consigliamo la loro grigliata mista di carni servita con insalata greca, patate fritte, tzatziki e una pita. Costo a persona: 40/45 euro.
Layalina Cucina Libanese – Piazza delle Crociate, 21 (Tiburtino)

Questo ristorant, lo diciamo senza indugi, soffre forse un poco della posizione. Non ci riferiamo al quartiere, ma proprio alla sua collocazione che al primo piano di una sorta di cerntro commerciale che un poco lo penalizza, non foss’altro perchè può passare inosservato. Ma voi aguzzate la vista, guardate in alto e entrate. Il locale è molto gradevole, sala ampia e tavoli comodi. Il menu offre diversi percorsi e se siete alla prima esperienza di cucina libanese, seguite pure il consiglio di chi vi servirà che – molto probabilmente – sarà quello di provare i diversi piatti tipici di questa parte del medioriente. Si parte quindi con gl’immancabili falafel, leggermente più grossi di quelli a cui siamo abituati e dalla insolita forma a ciambella. Si continua con i Sambusek che sono dei fagottini di pasta sfoglia cotti in forno, ripieni di formaggio, carne, spinaci e sesamo, veramente gustosi. Tappa obbligata hummus e babaganoush da mangiare con il loro pane e a seguire il misto carni (manzo, agnello, pollo) servite con riso basmati allo zafferano, grano duro al pomodoro e verdure stufate. Immancabile la chiusura a suon di baklava, preparati quotidianamente, e una buona tazza del loro te alla menta. Costo a persona: 35/40 euro.
Bazar Taverna Curdo Meticcia – Via Casilina, 607 (Tor Pignattara)

Nel colorato e popolare quartiere di Tor Pignattara dal febbraio 2018 esiste un locale che sin dalla sua apertura ha utilizzato il cibo come mezzo per creare connessioni, buttare giù barriere soprattutto quelle sociali ed ha contribuito a rendere il quartiere che lo ospita, una buona meta gastronomica da visitare. Parliamo di Bazar la Taverna Curdo Meticcia, frutto della fatica e dell’impegno di Xarib, curdo di nascita ma ormai romanissimo di adozione, anzi di Tor Pigna! Con lui, a lavorare sodo e bene, c’è una squadra di amici/soci che portano avanti un progetto che parte dalla cucina, attraversando contaminazioni gastronomiche ma anche progetti sociali e culturali. La cucina della Taverna Curdo Meticcia è veramente senza frontiere, qui infatti trovano ampio spazio sia la tradizione gastronomica mediorientale ma pure quella campana. Vi consigliamo di iniziare con una bella girandola di loro antipasti, gl’involtini di vite, i sigara (pasta fritta farcita con crema di patate), gli acin (polpette di cus cus alla curda). Continuate con tutte le loro carni cotte alla brace e sullo spiedo. Se lo trovate in carta prendere anche lo stracotto di pecora, scioglievole e fondente viene servito su uno sformato di bulgur. Mentre entrate o uscite, buttate un occhio accanto alla porta d’ingresso: sono esposte delle bellissime ceramiche artigianali curdo/siriane che ovviamente sono in vendita. Costo a persona: 30/35 euro.
La Cucaracha Cucina Messicana – Via Mocenigo, 10 (Prati – Vaticano)

Questo è uno dei primi ristoranti messicani delle Capitale. Cuore pulsante de La Cucaracha è Diana Beltrame, chef e titolare trasferitasi a Roma all’età di 18 anni e dal 2002 – con l’apertura del ristorante – porta a Roma i sapori e i profumi messicani. La cucina de La Cucaracha non fa sconti nè alla qualità e ancor meno all’autenticità, a partire dai nachos con guacamole entrambi realizzati in casa. Provateli anche nella versione con “queso” certamente un poco sostanziosi ma molto golosi. Si continua con una buonissima fajitas di pollo e manzo e vi consigliamo anche i loro tacos con manzo e formaggio. Finale in dolcezza con i churros, caldi e fragranti da intingere nel cioccolato fuso. Ah, ovviamente margarita come se piovesse! Costo a persona: 35/38 euro.
Taberna Persiana – Via Ostiense, 36/H-G (Ostiense)

Sulla via Ostiense, peraltro accanto ad uno storico ristorante di cucina romana, (r)esiste la Taberna Persiana. All’origine di questo ristorante c’è una bella storia di famiglia, infatti nel 2008 i fratelli Mohsenipour Reza, Hamid e Navid, da Teheran, si trasferiscono a Roma per frequentare dei master universitari nel campo musicale, dopo anni di esperienza lavorativa come musicisti in Iran. Nel 2012, insieme a Mona – fidanta di Hamid e ottima cuoca -decidono di aprire questo ristorante. La cucina persiana pur nella sua semplicità è molto complessa dal punto di vista dei sapori. Molto buoni gl’involtini di vite (dolmeh) e anche il Mirzaqasemi un purè di melanzane grigliate con pomodoro e uova. Gustose e delicate le polpette di riso con verdure e un poco di carne, che affogano in una salsa buonissima di pomodoro e spezie. Il loro piatto principale è la carne, cotta alla brace, che viene servita mista: spiedini di pollo, manzo e uno di carne tritata di agnello e manzo. Da bere il loro Duq, una bevanda a base di yogurt, acqua gassata, sale e menta. Costo a persona: 30/35 euro.